Ma cosa ha combinato Achille Lauro a Sanremo?

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Achille Lauro è stato l’ospite fisso del Festival di Sanremo 2021, Festival della musica che non si ferma, della leggerezza, delle risate e dei messaggi importanti. Un po’ come tutti gli anni, ma questa volta un po’ più emozionante, dalle note dolci e amare che sapevano di pandemia e quindi di silenzi e vuoti da colmare.

Le cinque esibizioni dell’artista romano, che riassumerò a breve, sono il frutto di un lavoro complesso che ha diversi piani di interpretazione e che ha fatto parlare tanto di sé. L’obiettivo è stato raggiunto, perché Achille Lauro ha imposto la sua persona e noi siamo stati invitati ad ascoltare uno degli spettacoli più belli e densi degli ultimi tempi. Cinque performance, cinque storie diverse, cinque personaggi che hanno da dire tante cose e una sola. Ma andiamo per gradi.

Achille Lauro è il Glam Rock

Al 30' delle 23 Achille Lauro impersonifica il glam rock, con il suo look appariscente, che richiama le vibes degli anni ’50, porta il suo ultimo singolo “Solo noi”, un inno di solidarietà alla solitudine, quanto mai attuale. Una solitudine che non è solo fisica, ma anche e soprattutto mentale. Un grido che da voce ai ragazzi e ai giovani del nostro paese sempre più spaesati di fronte alla crisi, che è fisiologicamente presente nell’adolescente, vulnerabile e ammantato dalla «solitudine nascosta in un costume da palcoscenico». È un monito agli haters, ai bulli, ai genitori che si disperano per i figli che non sono come vorrebbero. Il ciclo di performance si apre con un sonoro “ascoltami”.

Achille Lauro

Achille Lauro, Mina e il Rock

E allora siamo tutto orecchi. Ore 00.21 sonnecchiando non demordo e assisto ad un’altra meravigliosa esibizione. È la volta della impersonificazione del Rock’n’Roll che ha il volto di Mina e una lunga treccia rossa. La canzone che porta è la famosissima Bam Bam Twist, uscita l’anno scorso. L’esibizione è un remake del videoclip della canzone, con gli stessi personaggi in scena: Claudio Santamaria e la moglie Francesca Barra che ballano un twist alla Pulp Fiction. Quando nel luglio scorso la canzone uscì, Lauro dichiarò che «in tempi di distanziamento sociale, la mia follia vi porta in pista con un ballo a due, che è stato allo stesso tempo il più promiscuo ed il più elegante degli anni ‘mitici' e ‘favolosi' del Miracolo Economico. Un ballo che nasce dalla gestualità dello ‘spegnere mozziconi di sigarette sulla pista da ballo e pulire le superfici con le estremità di un asciugamano': il Twist, l’evoluzione sexy e sensuale dello Swing».

Achille Lauro, Penelope e il Pop

L’esibizione si apre con un monologo interpretato da Monica Guerritore, che contestualizza la canzone che di lì a poco un argenteo Achille Lauro, interpreterà insieme a Emma: Penelope. Tutti ricordiamo la moglie di Ulisse che nell’attenderlo cuciva e scuciva in continuazione la sua tela. Ma come sono andate davvero le cose?

Non gli ero stata fedele? Non avevo aspettato, vincendo la tentazione, quasi un impulso naturale a comportarmi in un altro modo? Cosa ho raccolto? Sono diventata una leggenda, un bastone con cui colpire altre donne, che non avrebbero saputo essere oneste, pazienti come me. Ma io avrei solo voluto gridare: “Non seguite il mio esempio”

Una critica alla disparità di genere e alle gabbie stereotipiche in cui le donne nel 2021 sono ancora rinchiuse. Achille Lauro ed Emma, subito dopo, ci cantano una versione della canzone ritoccata (stiamo sempre parlando della rai), e infine il cantante ci svela quale genere musicale sta interpretando. «Sono il pop, dice, condannato ad una lettura disattenta…». Chi? Il Pop o Achille Lauro?

Achille Lauro se ne frega!

Achille Lauro impersonifica il Punk Rock con un vestito bianco tutte piume e una bandiera dell’Italia e scende le scale mentre due melodie suonate con chitarra elettrica forniscono un altro livello di lettura: l’Inno d’Italia e la Marcia Nuziale. L’artista porta in scena un medley di due canzoni, che hanno fatto scalpore al tempo, con un’esibizione che ha ancora una volta sconvolto i telespettatori: “Me ne frego” e “Rolls Royce”, canzoni simbolo dell’artista, che sono state interpretate agli scorsi Sanremo. 

Sul palco un bacio da paura sulla bocca di Boss Doms, bacio che abbiamo già visto, ma che vestito, inno e marcia gridano una sola cosa: matrimonio per tutti! Ma anche che ridere è il sale della vita. A onor del vero, sul palco anche Fiorello, che l’artista ha voluto per rispondere a chi, delle sue performance, fa una tragedia.

Achille Lauro

C'est la vie

Dopo tanta roba cosa aspettarsi ancora? Achille Lauro stupisce di nuovo con il suo ultimo brano, il più toccante a mio avviso: “C’est la vie”. Giacomo Castellana, ballerino solista dell’Opera di Roma, apre la performance e Achille Lauro comincia a cantare. All’ultimo ritornello, apre la sua giacca e mostra il corpo trafitto da rose e spine e lasciandoci ascoltare spezzoni di interviste e commenti deplorevoli sul suo conto e sul suo operato. Toccante all’ennesima potenza.

Achille Lauro

Quello che ho cercato di fare io è di portare qualche piano di lettura in superficie per scoprire l’importanza di un lavoro di quel tipo che non è semplice, scontato e soprattutto facile da riassumere in un solo articolo. Voi cosa ne pensate?

Alba Capasso

Alba Capasso

Alba Capasso, 26 anni, copywriter in erba e amante dei social network. Ama dire la propria, dove c’è un problema cerca di trovare sempre la soluzione più congeniale e creativa. Sogna di lavorare nell’ambito della pubblicità e di aiutare le persone. Fa la raccolta differenziata con cura e sta cercando di non mangiare carne. Compito arduo essendo una napoletana doc che ama cucinare e soprattutto mangiare. Odia la perfezione e la scortesia, la gentilezza è il suo mantra.

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